Amateis Giuseppe ✞ 05/12/1862
- Data:05/12/1862
- Causa:Assassinio
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1852-1890)
- Reparto:Regia Questura
- Provincia:Torino
- Grado:Vice Brigadiere
Morì il 5 Dicembre all’Ospedale Mauriziano di Torino, dove era ricoverato in seguito alle ferite subite il 1° dello stesso mese ad opera di un poliziotto della stessa Questura da lui appena punito.
La sera del 1° Dicembre alcune guardie di Pubblica Sicurezza avevano arrestato un ladro e lo avevano trasportato in Questura, che all’epoca si trovava a Palazzo Madama. Come accadeva spesso a qual tempo l’accompagnamento dell’arrestato era stato seguito da un corteo di “monelli” (così definiti dalle cronache dell’epoca) i quali, giunti all’ingresso della Questura, volevano entrarvi per seguire quale sarebbe stato il destino del ladro.
Il vice brigadiere Amateis ordinò ad una guardia di aiutarlo a sgomberare l’atrio della Questura e questi eseguì l’ordine, ma lo fece in modi talmente bruschi da provocare il rimprovero da parte del sottufficiale.
La guardia rimproverata (un individuo definito dalle cronache dell’epoca come “piuttosto petulante e poco si mostrava famigliare con l’obbedienza dovuta ai superiori” ) reagì insultando il vice brigadiere Amateis, il quale si vide costretto ad infliggere gli arresti alla guardia. Questi rispose ancora più aspramente ed estrasse la pistola, esigendo che la punizione venisse revocata.
Amateis rifiutò e la guardia sparò un colpo di pistola che ferì il sottufficiale alla coscia destra, nella regione sottoinguinale. La ferita andò rapidamente in cancrena, provocando in pochi giorni la morte dello sfortunato sottufficiale.
L’assassino fu immediatamente arrestato. Il 5 Marzo 1863 il Tribunale di Torino lo condannò a dieci anni di lavori forzati.
Il vice brigadiere Giuseppe Amateis l’anno prima era stato premiato con una gratifica di cinquanta lire per avere arrestato i complici di un pericoloso criminale.
Fonte: si Ringrazia per la Collaborazione e il materiale cortesemente forniti l’Isp.S.UPS Paolo Valer e Milo Julini