Ardito Francesco ✞ 12/01/1997
- Data:12/01/1997
- Età:22
- Data di nascita:10/06/1974
- Grado:Agente
- Causa:Incidente ferroviario
- Provincia:Milano
- Corpo:Polizia di Stato
- Reparto:Polizia Ferroviaria
Morì insieme al collega Gaetano Morgese il 12 Gennaio in un incidente ferroviario a Piacenza, insieme ad altre sei persone, tra ferrovieri e passeggeri del treno ETR460 “Pendolino” Milano- Roma.
Gli agenti Ardito e Morgese erano impegnati in un servizio di scorta ad un’alta personalità che si trovava a bordo del treno, quando il convoglio sul quale si trovavano deragliò alle porte della Stazione di Piacenza, investendo alcuni pali per il sostegno delle linee aeree e trascinandosi dietro altre sei carrozze, terminando la folle corsa ad appena 250 metri dalla Stazione. Delle nove carrozze, solo le ultime due rimasero sui binari. La causa della tragedia venne attribuita a un guasto tecnico dell’albero di trasmissione della motrice del convoglio.
Fonti: Corriere della Sera , Wikipedia
Pubblichiamo una testimonianza della mamma del Caduto:
..mi hai chiesto di parlarti di Francesco ma non posso farlo, perchè essendo sua madre posso dire solo cose belle. Sappi che era un giovane uomo di 22 anni che stava entrando in punta di piedi nel suo futuro. I suoi sogni e i suoi progetti sono rimasti tali ma il suo amore per la Polizia continua in noi che siamo sempre presenti in ogni avvenimento bello o brutto che la riguarda….
Buon giorno.
A riguardo delle cause dell’incidente, vorrei precisare come all’epoca dei fatti, si parlò di errore umano, in quanto i macchinisti non avrebbero rispettato un limite di velocità imposto dalle prescrizioni di servizio.
Ricordo bene infatti, come appreso dai telegiornali e dagli organi di stampa, che nel tratto dal ponte sul Po fino alla stazione di Piacenza, era presente un rallentamento (e credo ancora adesso) dovuto credo alla conformazione della linea, per cui tutti i treni rapidi che non fermavano nella città emiliana (compreso dunque il Pendolino ETR 460), dovevano necessariamente rallentare per evitare il deragliamento.
Purtroppo entrambi i macchinisti morirono nella sciagura, per cui non fu possibile confermare o smentire tale ipotesi.
Si parlò addirittura di un attentato, visto che l’alta personalità trasportata, credo fosse un ex – presidente della Repubblica, che aveva fatto parlare di sé a suo tempo, per un ipotetico coinvolgimento in non meglio precisati complotti.
Questa però è un’altra storia.
Al di là dei vari aspetti, va rimarcata la perdita di vite umane.
Con cordialità.
Maurizio Bedin.