Benedetti Natale ✞ 01/07/1945
- Data:01/07/1945
- Età:26
- Data di nascita:09/02/1919
- Provincia di nascita:Udine
- Luogo di nascita:Povoletto
- Causa:Assassinio
- Grado:Guardia
- Corpo:Polizia Repubblicana
- Reparto:Questura Repubblicana
- Provincia:Savona
Venne sommariamente fucilato dai partigiani comunisti assieme ad altri 10 prigionieri di guerra prelevate dalle carceri di Finalborgo in un giorno imprecisato successivo alla Liberazione. I suoi resti vennero rinvenuti in una fossa comune in località Vado Ligure – S. Ermete.
Ne viene mantenuta l’appartenenza alla disciolta Polizia Repubblicana mancando un decreto di transito nel Corpo delle Guardie di P.S..
Nell’immediatezza della Liberazione vennero incarcerati nella prigione di S. Agostino a Savona numerosi soggetti che a vario titolo avevano rivestito ruoli di impiego nella Repubblica Sociale Italiana. Tra essi anche la guardia Benedetti, appartenente alla Polizia Repubblicana di quel capoluogo. A seguito di un primo attentato con lancio di bombe a mano dentro al carcere, per sicurezza i detenuti vennero trasferiti nel carcere di Finalborgo: qui domenica 1 luglio si presentarono alcuni camion da cui scesero una trentina di individui con la divisa da partigiano che imposero alle guardie carcerarie di aprire le porte esibendo un ordine di prelevamento che si rivelò poi falsificato. Prigionieri e partigiani scomparvero. Si presume che i primi siano stati sommariamente fucilati il giorno stesso del loro prelevamento.
Solo nel 1953 in località Vado Ligure – S. Ermete venne rinvenuta una fossa comune con i resti di 11 uomini che apparvero con i polsi legati dietro la schiena con cavi elettrici e con ferite multiple da arma da fuoco. Uno di tali corpi apparteneva alla guardia Benedetti.
Gli autori di questa strage rimasero impuniti.
Fonte: Istituto Storico RSI; http://www.savonanews.it/it/leggi-notizia/argomenti/al-direttore-3/articolo/leccidio-della-prigione-di-finalborgo-raccontato-da-roberto-nicolick.html; si ringrazia per la fotografia l’Archivio Storico “Livio Valentini”.