Bontempelli Edmondo ✞ 09/11/1943
- Data:09/11/1943
- Età:53
- Provincia di nascita:Livorno
- Luogo di nascita:Isola d'Elba
- Causa:Assassinio
- Grado:Brigadiere
- Corpo:Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza
- Provincia:Livorno
- Reparto:Questura Repubblicana
Fu ucciso il 9 Novembre a Livorno da un membro della Milizia fascista.
Quella mattina una “camicia nera” fascista armato di moschetto entrò in una tabaccheria di Livorno, sorpassando la lunga fila dei clienti in attesa di acquistare i tabacchi, all’epoca sottoposti a razionamento. Quando uno dei presenti osò protestare per il gesto, il milite si girò verso di lui e lo minacciò con il moschetto, tentando di sparargli. Il brigadiere Bontempelli, in quel momento fuori servizio, notata la scena disarmò il milite e, presa l’arma, la scaricò in sicurezza sotto ad un porticato. La “camicia nera”, in preda all’ira, fermò un carabiniere in transito nella via e gli chiese ausilio. Il carabiniere prese le parti della camicia nera, a cui fece restituire il moschetto, ed intimò al brigadiere Bontempelli di seguirlo in caserma per chiarire l’accaduto. Il sottufficiale rispose che egli avrebbe chiarito i fatti soltanto in Questura e si avviò verso il proprio ufficio, seguito dal carabiniere e dal milite fascista, il quale estrasse un secondo caricatore e sparò alle spalle del brigadiere Bontempelli, ferendolo mortalmente. Alcuni dei presenti, tra i quali una ostetrica, cercarono di soccorrere il poliziotto morente, ma ne vennero impediti, arma in pugno, dal milite fascista e, incredibilmente, dallo stesso carabiniere.
Il brigadiere Bontempelli morì dissanguato.
La sua salma venne trasportata all’obitorio, ma la famiglia seppe del decesso del congiunto soltanto alcuni giorni dopo dai giornali, riuscendo a riavere indietro il corpo dopo avere lottato contro degli ostacoli burocratici.
L’assassino non venne indagato dalle autorità della RSI e durante la guerra civile si rese responsabile di altri delitti. Nel 1947 venne arrestato in seguito alla denuncia di un cittadino e processato presso il Tribunale Militare della Spezia, competente per territorio ed inizialmente condannato a 20 anni di carcere poi ridotti a 15 ed infine a 3. Una volta in libertà l’omicida ritornò all’isola d’Elba, di dove lui e il brigadiere Bontempelli erano originari e dove risiedeva ancora la famiglia dello sfortunato sottufficiale. Qui per anni l’assassino si vantò di avere ucciso un Poliziotto e di essere rimasto praticamente impunito.
Il brigadiere Edmondo Bontempelli, prima di entrare in Polizia, aveva prestato servizio nella Regia Marina italiana durante la guerra italo-turca del 1911-12 ricevendo una decorazione per il suo valore in battaglia. Per l’eroismo dimostrato come comandante dei mezzi d’assalto della Regia Marina durante la Prima Guerra Mondiale aveva ricevuto due medaglie di Bronzo al Valor Militare e due Croci al Merito.
Arruolatosi in Polizia era stato destinato alla sezione della Polizia di Mare (dalla quale nel dopoguerra sarebbe sorta la moderna Polmare) nella quale prestava servizio al momento della morte.
Edmondo Bontempelli lasciò la moglie ed una figlia di 12 anni.
Fonte: Bollettino Ufficiale del Corpo degli Agenti di P.S., 1944; si ringrazia per le informazioni ricevute il signor Gennaro Pisano e tutti coloro che hanno svolto la ricerca sulla figura del Caduto.
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