Camerini Luigi Vittorio ✞ 11/10/1957
- Data:11/10/1957
- Età:35
- Data di nascita:29/05/1922
- Provincia di nascita:Rieti
- Luogo di nascita:Farfa
- Causa:Assassinio
- Grado:Brigadiere
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Reparto:Questura
- Provincia:Roma
Venne ferito mortalmente l’11 Ottobre, all’interno degli uffici della Squadra Mobile della Questura di Roma da un uomo che era stato accompagnato per accertamenti.
L’uomo era stato fermato in Via Casal Tiburtino da una pattuglia di agenti insospettiti dal suo comportamento. Una volta negli uffici della Questura di Roma non era stato perquisito ed era stato trattenuto per circa 20 minuti in una stanzetta adibita come camera di sicurezza dimostrandosi tranquillo e silenzioso. Quando venne accompagnato nella Sezione Traffico e Turismo della Squadra Mobile per essere interrogato da un funzionario, l’uomo esclamò sconvolto: “Che disonore, povero me! Mi ucciderò, lasciatemi morire!” ed estrasse da sotto gli abiti una pistola Beretta calibro 7,65 e fece fuoco contro i poliziotti presenti nella stanza, vuotando l’intero caricatore e colpendo il brigadiere Camerini, un commissario e due guardie presenti nell’ufficio poi cercò di fuggire, ma si imbattè in due altri poliziotti che cercarono di bloccarlo, ingaggiando con l’assassino una colluttazione al termine della quale riuscirono ad ammanettarlo. Quando era stato bloccato dagli agenti in Via Casal Tiburtino l’assassino aveva con sé la pistola per tentare una rapina ad un ex calciatore della Nazionale.
Il 16 gennaio 1959 la guardia Valentino Ceccanti, rimasto ferito in quel tragico evento, morì in dipendenza delle ferite riportate.
Luigi Camerini lasciò la moglie ed un figlio di 5 anni.
Fonte: Corriere della Sera.
Gli imponenti funerali del brigadiere Camerini (per gentile concessione di Polizia Moderna)
Buon giorno.
Si sa se il criminale fu condannato ad una giusta pena oppure riuscì a cavarsela essendo risultato infermo di mente?
Questo episodio ricorda la tragica sparatoria del 4 ottobre 2019 alla Questura di Trieste, dove gli agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, furono assassinati da un fermato lì portato per accertamenti e che è riuscito a farla franca in quel modo!
Con cordialità.
Maurizio Bedin, Sabaudia (Latina).
Buongiorno.
Le cronache dei mesi successivi non hanno riportato alcun riscontro giudiziario su questa triste vicenda.
Cordialità.