Carmarino Domenico ✞ 18/03/1915
- Data:18/03/1915
- Età:61
- Data di nascita:19/05/1853
- Provincia di nascita:Piacenza
- Luogo di nascita:Bobbio Lomellina
- Corpo:Amministrazione di Pubblica Sicurezza del Regno d'Italia
- Causa:Malore in servizio o per causa di servizio
- Grado:Questore del Regno
- Reparto:Regia Questura
- Provincia:Torino
Morì il 18 Marzo, nella Questura di Torino a seguito di un malore che lo aveva colpito poco prima.
La sera del 17 Marzo rimase in ufficio sino a tardi, continuando a dare ordini e disposizioni per la tutela dell’ordine pubblico in città. Ritiratosi nel proprio appartamento venne colto da un attacco di angina pectoris. Nonostante l’immediato soccorso, le condizioni del Questore Carmarino apparvero disperate. Morì nelle prime ore del mattino del 18 Marzo, assistito dai familiari e dai propri collaboratori.
Domenico Carmarino era stato assunto nell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza nel 1874, venendo destinato come primo incarico nelle Romagne, dove partecipò in prima persona alla lotta contro la setta segreta detta degli “Accoltellatori”, contro la quale rischiò più volte la vita, venendo decorato per il proprio coraggio.
Successivamente ricevette incarichi via via più importanti a Torino, Napoli e Bari, dove venne nominato Questore del Regno, facendosi sempre apprezzare per il proprio coraggio, la propria professionalità e non ultima, la propria umanità nei rapporti con i Cittadini ed i proprio collaboratori.
Nel 1906 venne trasferito a Torino, venendo promosso l’anno successivo a Questore di 1^ Classe. Nei nove anni successivi ebbe modo di confermare le doti professionali e umane che lo avevano fatto apprezzare nelle precedenti sedi di servizio.
Nel 1915 l’Italia iniziò il cammino che l’avrebbe trascinata inesorabilmente verso la Prima Guerra Mondiale e le Forze dell’Ordine erano impegnate nel difficile ordine pubblico nelle piazze, scosse dalle continue manifestazioni da parte degli interventisti, favorevoli all’ingresso del Paese nel conflitto, e di coloro che erano ostili all’intervento.
Il Questore Carmarino, all’epoca avrebbe potuto chiedere il proprio collocamento a riposo, a causa dei suoi oltre quarant’anni di servizio, ma decise di rimandare sino all’assestamento della situazione politica nel Paese. Rimase quindi al proprio posto, ma le gravi tensioni del periodo ed il pesante carico di lavoro che ne era conseguito indebolirono notevolmente la sua forte fibra.
Fonte: si ringrazia il prof. Milo Julini e l’ispettore SUPS Paolo Valer per la cortese concessione del materiale biografico sul caso. Fotografia tratta dall’articolo de “La Stampa” del 19 marzo 1915.