Ceccanti Valentino ✞ 16/01/1959
- Data:16/01/1959
- Età:41
- Provincia di nascita:Livorno
- Luogo di nascita:Livorno
- Causa:Assassinio
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Grado:Guardia
- Provincia:Livorno
- Reparto:Questura
Morì il 16 gennaio a Livorno, in seguito ai postumi della gravissima ferita d’arma da fuoco subita circa un anno e mezzo prima da parte di un sospettato che era stato accompagnato per accertamenti presso la Questura di Roma.
L’11 ottobre 1957 l’ex centrocampista della Nazionale di Calcio campione del mondo nel 1938 Pietro Serantoni, vittima nei giorni precedenti di un furto, si presentò presso la questura di Roma denunciando ai funzionari in servizio di essere stato contattato da un individuo il quale si era offerto di restituire i preziosi rubati in cambio di una cospicua somma di denaro. L’ex giocatore, temendo di trovarsi di fronte ad una trappola, si era quindi rivolto alla Polizia segnalando l’accaduto. Gli agenti decisero di intervenire al suo posto sul luogo dell’appuntamento, in via Casal Tiburtino, dove bloccarono l’uomo, il quale venne trasportato in questura.
Una volta negli uffici della Questura di Roma non venne perquisito ed fu trattenuto per circa 20 minuti in una stanzetta adibita come camera di sicurezza dimostrandosi tranquillo e silenzioso. Quando venne accompagnato nella Sezione Traffico e Turismo della Squadra Mobile per essere interrogato da un funzionario, l’uomo esclamò sconvolto: “Che disonore, povero me! Mi ucciderò, lasciatemi morire!” ed estrasse da sotto gli abiti una pistola Beretta calibro 7,65 e fece fuoco contro i poliziotti presenti nella stanza, vuotando l’intero caricatore e colpendo il brigadiere Vittorio Luigi Camerini, la guardia Ceccanti, un commissario ed una seconda guardia presenti nell’ufficio, quindi cercò di fuggire ma si imbattè in due altri poliziotti che ingaggiarono con l’assassino una violenta colluttazione al termine della quale riuscirono ad ammanettarlo.
Il brigadiere Camerini morì durante il trasporto in ospedale, mentre la guardia Ceccanti, gravemente ferita, affrontò un duro calvario di ricoveri ospedalieri, senza che le proprie condizioni vedessero miglioramenti, sino a che, ritornato a Livorno, la propria città d’origine, vi morì a seguito delle ferite subite.
Fonte: Corriere della Sera del 12 ottobre 1957 e del 16-17 gennaio 1959