Cencini Danilo ✞ 29/06/1944
- Data:29/06/1944
- Età:22
- Data di nascita:13/03/1922
- Provincia di nascita:Arezzo
- Luogo di nascita:San Pancrazio
- Provincia:Arezzo
- Causa:Evento Bellico
- Grado:Guardia
- Corpo:Polizia Repubblicana
- Reparto:Questura Repubblicana
Fu ucciso il 29 Giugno a San Pancrazio di Bucine (AR) insieme a decine di altre persone, in un massacro perpetrato dai soldati tedeschi appartenenti alla Divisione Corazzata Paracadutisti “Hermann Goering” della Wehrmacht, che coinvolse anche alcuni villaggi vicini.
Il 18 Giugno, nel vicino paese di Civitella in Val di Chiana (AR), alcuni partigiani uccisero, durante uno scontro a fuoco all’interno di un centro ricreativo, due soldati tedeschi e ne ferirono altri due, uno dei quali morì pochi giorni dopo per le ferite subite. Dopo alcune minacce iniziali di una rappresaglia ed una battaglia che aveva scompaginato le forze della Resistenza nella zona, gli ufficiali tedeschi assicurarono al parroco ed al podestà di Civitella che non vi sarebbe stata alcuna azione punitiva. Gli abitanti di Civitella e delle frazioni vicine, tranquillizzati, ripresero le loro normali occupazioni. Ma il 29 Giugno almeno 400 soldati tedeschi piombarono su Civitella in Val di Chiana, in quel momento affollata per la festa dei Santi Patroni della cittadina e sui vicini villaggi di Gebbia, Cornia e San Pancrazio, luogo d’origine dell’agente Danilo Cencini, il quale aveva da poco raggiunto la propria famiglia. Questi venne rastrellato insieme al fratello Fulgero ed a decine di compaesani e rinchiuso nelle cantine dell’antico Palazzo del Podestà dove i soldati tedeschi spararono su di loro, uccidendo la guardia Cencini, il fratello e altri 53 civili. Dopo la strage gli assassini cosparsero di benzina i corpi delle vittime, dando loro fuoco.
A Civitella e nei paesi vicini le vittime furono oltre duecento tra le quali, secondo alcuni racconti, un ignoto soldato tedesco che rifiutò di partecipare all’eccidio e che per questo venne ucciso dal proprio comandante.
Nonostante il fatto che la responsabilità della Divisione “Hermann Goering” nel massacro di Civitella val di Chiana e dei paesi vicini sia storicamente accertata, nessun militare tedesco, né tra gli esecutori materiali né tra gli ufficiali in comando è mai stato individuato o rinviato a giudizio per la strage.
Il sacrificio dell’agente Cencini e delle oltre 200 vittime del massacro viene ricordato ancora oggi dalle lapidi nei paesi di Civitella Val di Chiana e San Pancrazio di Bucine.
Fonte: siti internet http://www.resistenzatoscana.it/index.php?loc=storie&doc=arezzo_civitella_san_pancrazio
http://www.regione.toscana.it/memorie_del_900/eccidi_nazifascisti
Buon giorno.
Quell’ignoto soldato tedesco ucciso dal comandante, va considerato anche egli un martire, poiché ha dato ascolto alla sua coscienza, pagando con la vita il rifiuto di assecondare la follia dei suoi superiori.
Probabilmente non è stato il solo caso di un militare che si è rifiutato di eseguire un ordine criminale.
Nell’articolo sulla strage di Castiglione di Sicilia, si parla di alcuni tedeschi, probabilmente di fede cattolica, che a rischio della propria vita, finsero di sparare sui civili lasciandoli fuggire.
Con cordialità.
Maurizio Bedin, Sabaudia (Latina).