Correnti Antonio ✞ 30/12/1922
- Data:30/12/1922
- Età:25
- Causa:Conflitto a fuoco
- Grado:Guardia
- Reparto:Legione Guardia Regia
- Corpo:Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza
- Provincia:Torino
Morì a Torino in uno scontro a fuoco con alcuni squadristi fascisti.
Negli ultimi giorni di dicembre del 1922 il governo Mussolini decise lo scioglimento della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza e degli Agenti Investigativi per il 1° Gennaio 1923 e per i loro appartenenti l’arruolamento a domanda (e non la loro incorporazione) nell’Arma dei Carabinieri. La scelta del governo colse di sorpresa gli appartenenti dei due Corpi di Polizia destinati allo scioglimento, specialmente le guardie regie che protestarono vivacemente in tutta Italia.
A Torino, dove si trovavano acquartierati almeno 2600 guardie regie, la protesta partì il 30 Dicembre dalla caserma “Carlo Emanuele” di via Giuseppe Verdi, nella quale i militari si barricarono rifiutando di obbedire agli ordini dei propri superiori. Intorno alle ore 21,30 dalla “Carlo Emanuele” partì un corteo di alcune centinaia di guardie regie, armati di pistole e fucili, che mosse prima verso la caserma “Cernaia”, da cui uscirono almeno altri 200 militari i quali si unirono alla protesta. La manifestazione degli agenti si diresse verso Piazza Castello, dove si trovavano la Prefettura, Palazzo Madama e Palazzo Reale, sparando in aria alcuni colpi d’arma da fuoco e lanciando grida contro il governo.
Nel frattempo gli ufficiali della Guardia Regia e dei Carabinieri cercarono di impedire che alla protesta si unissero gli altri militari delle varie caserme cittadine, sia dialogando con gli agenti e cercando di riportarli alla calma, sia richiedendo l’intervento di autoblindo e truppe del Regio Esercito, le quali si schierarono intorno alle caserme delle guardie regie, bloccandone le uscite. Quando il corteo di guardie regie raggiunse Piazza Castello, si trovò di fronte ad uno schieramento di squadristi fascisti. Nella breve ma violentissima sparatoria che ne seguì rimasero uccise le guardie regie Fortunato Arcuri, Alfredo Leone e Vincenzo Pagliano, ed una camicia nera fascista mentre altri otto tra agenti e militari rimasero feriti. Le proteste delle guardie regie continuarono per diversi giorni, anche dopo lo scioglimento del Corpo.
Numerosi agenti vennero arrestati in tutta Italia per la loro partecipazione alle contestazioni.
Fonte: Quotidiani “La Gazzetta del Popolo” e “la Stampa” del 31 Dicembre 1922; “I segreti del Viminale” di Annibale Paloscia, Ed. Newton & Compton 1994– Si ringrazia il Prof. Milo Julini per la cortese collaborazione.