De Pisa Ulisse ✞ 21/08/1951
- Data:21/08/1951
- Età:23
- Data di nascita:26/07/1928
- Provincia di nascita:Roma
- Luogo di nascita:Roma
- Provincia:Catania
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Grado:Guardia
- Causa:Infortunio in operazione libero dal servizio
- Reparto:Reparto Mobile
Effettivo al 12° Reparto Mobile di Catania, morì annegando nel mare antistante il capoluogo nel tentativo di salvare una bagnante in difficoltà.
Così vengono ricostruiti i fatti dal mensile “Polizia Moderna” dell’epoca:
Sono le 10,00 circa del 21 agosto 1951, il cielo è terso: la natura sorride benevola su quel pezzo di spiaggia della “Plaia” di Catania, ove la 2a Compagnia del 12° Reparto Mobile ha le cabine riservate. Tre giovani ammirano il mare e parlano di bellezza e di vita: sono le guardie di P.S. Domenico Lanzi, Giuseppe Pannofino e Ulisse De Pisa. D’un tratto, grida soffocate di donna invocanti aiuto si levano dal mare, a circa 30 metri dalla riva. Il primo a scattare è la Guardia Di Pisa: corre, si lancia tra le onde, non esita un solo istante e raggiunge la donna che sta per affogare, dimentico, in un meraviglioso impeto di generosità e di coraggio, che egli stesso è poco esperto nel nuoto. Le braccia della donna si aggrappano disperatamente alla gola della giovane guardia che, nell’eroico sforzo, comincia a perdere le sue forze. S’alza dalla folla spettatrice sulla spiaggia un urlo impotente d’angoscia: la morte ha vinto ed il mare, ignaro strumento d’un fatale destino, ha inghiottito due vittime in un sol gesto. La ventitreenne guardia De Pisa è morta così, con le labbra serrate, accennanti ad un sorriso di generosità e di fraterno altruismo. La sua audacia, la sua sfida alla morte rincuora gli umili. Molta gente ha pianto, seguendo il suo feretro a Roma, alla sua ultima dimora. Le guardie che lo ebbero con loro nelle fatiche del servizi ed i suoi superiori ravvisano in lui il fulgido esempio di attaccamento al dovere, portato sino all’estremo sacrificio e la proposta per una ricompensa al valore civile è un atto modesto di imperitura memoria.
Fonte: Polizia Moderna