Demenego Matteo ✞ 04/10/2019
- Data:04/10/2019
- Età:31
- Provincia di nascita:Roma
- Luogo di nascita:Velletri
- Grado:Agente
- Causa:Assassinio
- Corpo:Polizia di Stato
- Reparto:Questura
- Reparto:Squadra Volante
- Provincia:Trieste
Fu ucciso il 4 ottobre nel corso di una sparatoria avvenuta all’interno della Questura di Trieste.
Nella prima mattinata in via Carducci, nel centro del capoluogo, una donna venne rapinata del proprio scooter da parte di un uomo. Nel pomeriggio un cittadino dominicano contattò la Questura di Trieste, informando che il responsabile della rapina era il proprio fratello, sofferente di disturbi psichici. Il giovane venne quindi rintracciato presso la abitazione dagli agenti della Squadra Volante di Trieste ed accompagnato presso la Questura del capoluogo giuliano dall’equipaggio formato dall’agente scelto Pierluigi Rotta e dall’agente Matteo Demenego, insieme al fratello del sospettato, il quale aveva seguito gli agenti per contribuire a tranquillizzare il proprio familiare.
Intorno alle 17 e 30, il sospettato, che si era sino a quel momento dimostrato pacato e collaborativo, chiese di essere accompagnato in bagno, ma qui si scagliò contro l’agente, ingaggiando con lui una colluttazione, riuscendo a strappargli la pistola dalla fondina ed esplodendo contro il poliziotto alcuni colpi d’arma da fuoco, ferendolo mortalmente.
Il secondo agente, che era accorso in soccorso del collega, venne a sua volta colpito mortalmente dall’assassino, il quale ingaggiò una sparatoria contro gli altri agenti all’esterno della Questura, nel corso della quale venne ferito e quindi catturato, mentre il fratello, che si era barricato in preda al panico nei sotterranei della Questura, venne fatto uscire poco dopo dagli altri agenti di Polizia accorsi.
Fonti: edizioni online dei quotidiani “il Piccolo”, “Trieste Prima”, servizi televisivi del TG3 Friuli Venezia Giulia e del Tg di Telequattro.
(Foto Paolo Giovannini/LaPresse; Fabrizio Barbato; quotidiano “Il Piccolo”)
Buona sera.
Mi sia consentito di fare alcune riflessioni.
Un uomo che con la scusa di andare in bagno o altro, si impossessa di una pistola e fa fuoco su chiunque gli capiti a tiro, non soffre di problemi psichici ma è soltanto un criminale.
Mi risulta che quel farabutto non si è fatto e non si farà un solo giorno di carcere, perché è stato riconosciuto infermo di mente (!). Così, questi due servitori dello stato, che hanno lasciato nel dolore le famiglie e gli amici, è come se fossero stati uccisi una seconda volta!
Con cordialità.
Maurizio Bedin, Sabaudia (Latina).
P.S.
A Velletri, città di origine di Matteo Demenego, è stato intitolato un giardino pubblico alla sua memoria.