Esposito Pasquale ✞ 08/06/1945

Venne assassinato dai partigiani a raffiche di mitra assieme al brigadiere Luigi Gusmano e ad altre 15 persone nell’eccidio del carcere di Ferrara.

Nell’immediato dopoguerra il Comitato di Liberazione Nazionale aveva impartito disposizioni molto precise circa la sorte dei prigionieri militari che erano stati catturati. In particolare una circolare intitolata “Disposizioni sul da farsi contro il nemico” recitava:

“Gli appartenenti alle Brigate Nere, alla Folgore, alla Nembo, alla X° MAS, alle truppe volontarie e alla Polizia Repubblicana sono considerati fuorilegge e condannati a morte. Uguale trattamento sia usato anche ai feriti di tali reparti. In caso che si debbano fare prigionieri per interrogatori, ecc., il prigioniero non deve essere tenuto in vita oltre le tre ore”.

La mattina dell’8 giugno una squadra partigiana i cui appartenenti esibivano sul taschino della giubba un grosso distintivo con la falce e il martello fece irruzione con uno stratagemma nelle carceri “Piangipane” di Ferrara: dopo avere fatto uscire dalle celle 17 prigionieri ed averli ammassati nel corridoio, li uccise a raffiche di fucile mitragliatore. Nella successiva fuga uccisero anche il capo guardia del carcere.

Ne viene mantenuta l’appartenenza alla disciolta Polizia Repubblicana mancando un decreto di transito nel Corpo delle Guardie di P.S..

Fonte: www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=953368referrerid=10150; Istituto storico RSI