Felici Guseppe ✞ 28/03/1943
- Data:28/03/1943
- Età:31
- Data di nascita:03/03/1912
- Corpo:Corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza
- Causa:Evento Bellico
- Grado:Guardia
- Provincia:Napoli
- Reparto:Polizia di Frontiera
Morì il 28 marzo nel porto di Napoli, nell’esplosione della nave “Caterina Costa”, un piroscafo requisito dalla Regia Marina per il trasporto di rifornimenti bellici destinati al fronte dell’Africa Settentrionale, tra le quali circa quattrocento bombe dal peso di 500 kg ciascuna.
Intorno alle ore 14.10 del 28 marzo 1943 la nave era ormeggiata al Pontile Vittorio Emanuele quando per cause mai precisate si sviluppò un incendio nel settore delle stive dove era stato caricato un ingente quantitativo di nafta e benzina. Nel corso del pomeriggio le autorità militari del porto di Napoli persero tempo prezioso, nonostante i solleciti da parte di Prefetto e Questore e del comandante dei Vigili del Fuoco e non venne dato l’allarme alla popolazione civile, in quanto i responsabili del porto ritenevano che i danni sarebbero stati limitati ad un incendio del carburante o ad un’esplosione graduale del carico.
L’unica misura di sicurezza ottenuta dalla Regia Questura di Napoli fu quella di far evacuare la zona per un raggio di 500 metri dal pontile.
Alle 17.30 la “Caterina Costa” esplose, con effetti devastanti. Sull’intera città di Napoli si rovesciò una pioggia di detriti incandescenti, definiti nel rapporto indirizzato dal Prefetto di Napoli al Ministro dell’Interno come “taglienti come lame di ghigliottina”. Una parte della nave venne scaraventata sul Ponte della Maddalena, dove fece crollare due file di fabbricati, seppellendone gli abitanti. La devastazione dei quartieri circostanti venne definita dal Prefetto di Napoli come “selvaggia e tremenda” ma l’intero capoluogo campano riportò un pesantissimo numero di vittime e gravissimi danni a seguito dell’esplosione.
I morti furono almeno 549 e più di 3000 feriti. I frammenti dell’esplosione furono proiettati a notevole distanza, colpendo anche la Stazione Centrale di Napoli, la Stazione della Ferrovia Circumvesuviana oltre a diversi teatri e cinema della zona, affollati data la giornata domenicale e nei quali vi furono numerose vittime.
L’inchiesta condotta dalla Regia Marina portò all’accertamento delle responsabilità per negligenza da parte dell’Alto Commissario del Porto, ma non vennero sanzionate le uguali responsabilità da parte dei suoi sottoposti.
Lo scoppio venne attribuito a cause accidentali o ad un errore umano, anche se vi furono voci che parlarono di sabotaggio da parte di agenti Alleati.
Fonti ed opere consultate: Gabriella Gribaudi “Napoli in guerra: 1940- 1943” ed. Bollati Boringhieri, 2023; quotidiano La Stampa del 31 marzo 1943
Un’immagine dall’alto dell’area del disastro: si notano le due voragini lasciate dall’esplosione (credits: Informazioni Marittime)
Il relitto della “Caterina Costa” (credits ADSPtirrenocentrale)