Filetti Antonio ✞ 04/01/1904
- Data:04/01/1904
- Età:31
- Provincia di nascita:Messina
- Luogo di nascita:Mistretta
- Causa:Conflitto a fuoco
- Corpo:Corpo delle Guardie di Città
- Grado:Guardia
- Provincia:Palermo
- Reparto:Questura
- Reparto:Regia Questura
Fu ucciso il 4 gennaio in uno scontro a fuoco con alcuni briganti al Feudo Bruca- Bona, nei pressi di Bisacquino (PA).
La guardia Filetti, insieme ad altri quattro colleghi, stava effettuando un servizio di perlustrazione antibrigantaggio, quando nei pressi di una casa colonica notò alcuni cavalli sellati. Gli agenti, insospettiti, si avvicinarono ma nello stesso momento ne uscirono alcuni uomini che alla vista dei poliziotti iniziarono a sparare. Durante il conflitto a fuoco un uomo uscì dalla casa gridando di essere un ostaggio. Gli agenti sospesero il fuoco, consentendo all’uomo di porsi al riparo ma qui l’uomo aprì il fuoco contro i poliziotti, uccidendo la Guardia Antonio Filetti, che venne colpito alle spalle, quindi fuggì. La sparatoria continuò contro gli altri briganti asserragliati nella casa, per circa una mezz’ora causando la morte di uno dei criminali asserragliati all’interno ed il ferimento di tre dei quattro agenti superstiti, infine i quattro briganti all’interno si arresero dopo avere esaurito le munizioni.
Il bandito ucciso era un famigerato criminale, tale Mirto, latitante da alcuni anni e responsabile di molti delitti. Fonti giornalistiche dell’epoca ipotizzarono che l’assassino della guardia Antonio Filetti fosse il bandito Galeoto, altro famigerato criminale, se non addirittura lo spietato Francesco Paolo Varsalona, che tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 era il terrore delle campagne della Sicilia Occidentale e che fu responsabile dell’assassinio di numerose persone tra le quali molti membri delle Forze dell’Ordine e fu infine eliminato dalla mafia, che ne fece ritrovare il corpo alle Forze dell’Ordine. Gregario della banda Varsalona era l’allora giovanissimo Calogero Vizzini, successivamente capo della mafia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sino alla sua morte avvenuta nel 1954.
Fonte : “Corriere della Sera” , “Domenica del Corriere”, “Da cosa nasce cosa “ di Alfio Caruso ed. Longanesi & C.; lo schizzo del ritratto è ricavato dall’articolo pubblicato sul quotidiano “L’Ora” del 5-6 gennaio 1904 e definito “somigliantissimo”.