Ghedini Lino ✞ 19/02/1977
- Data:19/02/1977
- Età:50
- Data di nascita:17/09/1926
- Provincia di nascita:Padova
- Luogo di nascita:Villanova di Camposampiero
- Grado:Brigadiere
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Provincia:Milano
- Reparto:Polizia Stradale
- Causa:Terrorismo ed eversione
Venne ucciso il 19 Febbraio a Cascine Olona, frazione del Comune di Settimo Milanese, nel corso di un conflitto a fuoco con un brigatista rosso latitante fermato da lui e dal proprio collega di pattuglia per dei normali contesti stradali.
Verso le ore 21 la pattuglia comandata dal brigadiere Ghedini e con a bordo l’appuntato Adriano Comizzoli fermò una “Simca 1100” che presentava un faro non funzionante. Da un controllo documentale dei due occupanti (un uomo e una donna) emersero alcune irregolarità che spinsero il sottufficiale ad approfondire la verifica del mezzo. Mentre la donna stava ancora cercando i documenti, l’uomo – che si rivelerà essere un terrorista – scese dalla vettura impugnando un revolver e aprendo il fuoco. A cadere per primo fu proprio il brigadiere Ghedini che lasciò partire una raffica del mitra imbracciato, morendo pressoché sul colpo. L’assassino si gettò quindi a terra, nel timore di essere abbattuto a sua volta dal collega: fu arrestato assieme alla donna. Nella vettura venne rinvenuto copioso materiale cartaceo riconducibile a una colonna eversiva delle Brigate Rosse.
Lino Ghedini lasciò la moglie e due figli di 11 e 16 anni. Si era arruolato nel Corpo delle Guardie di P.S. nel 1954. Il 4 marzo del 1971 il sottufficiale era stato protagonista di un conflitto a fuoco con alcuni rapinatori che aveva intercettato in viale Padova, riuscendo a catturarli e venendo promosso per meriti speciali al grado di vice brigadiere.
Tra il 1971 ed il 2003 l’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse si rese responsabile della morte di 89 persone, per la maggior parte membri delle Forze dell’Ordine.
Fonti: “Milano, una città, una questura” AA.VV.; giornale “Corriere della Sera “ del 20 Febbraio e successivi.
Un’immagine dei funerali del brigadiere Ghedini (da Il Corriere della Sera)