Gramiccia Ruggero ✞ 03/06/1963
- Data:03/06/1963
- Età:38
- Data di nascita:23/05/1925
- Provincia di nascita:Roma
- Luogo di nascita:Cave
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Provincia:Frosinone
- Grado:Guardia
- Causa:Incidente stradale
- Reparto:Polizia Stradale
Morì per le gravissime conseguenze di un incidente stradale avvenuto su un tratto dell’attuale autostrada A1.
La guardia Gramiccia, capo pattuglia a bordo dell’Alfa Romeo Giulietta con i colori di istituto, iniziò la notte del 3 Giugno 1963 il servizio 00/07 di controllo autostradale sulla tratta Frosinone – Cassino e viceversa. Conducente era la guardia Giovanni De Santis. Fu durante il ritorno verso la sezione frusinate, ormai a termine servizio (erano le 6.45 antimeridiane) che l’automobile, per il repentino scoppio di un pneumatico, sbandò finendo contro una pianta nella cunetta in corsia nord due chilometri dopo l’uscita di Pontecorvo.
Disgrazia volle che, tra le attrezzature in dotazione alla pattuglia, il “triangolo di emergenza” provocò una gravissima ferita alla povera guardia, la quale peraltro da non molti minuti aveva sostituito il collega De Santis alla guida, il quale sopraffatto forse dalla stanchezza preferì chiedere l’ausilio alla vittima affinché conducesse l’automobile (il De Santis portò sino alla morte il tragico senso di colpa per la morte dell’amico e capo pattuglia). La punta acuminata del triangolo aveva leso la base del cervelletto dello sfortunato Gramiccia il quale, portato al non lontano ospedale civile di Ceprano, vi morirà verso le ore 11.
Per quanto paralizzato ma cosciente, negli ultimi minuti di vita serbò profonda preoccupazione per la sorte dei propri familiari ignari della tragedia. Lascerà infatti la giovane moglie appena 26 enne unitamente a tre bimbe.
La guardia Gramiccia era nata a Cave, in provincia di Roma il 23 Maggio 1925 ed era entrato in Polizia Stradale nel 1951 dopo avere sostenuto il corso alla scuola di Cesena. Risiedeva con i familiari a Valmontone ed in Stradale aveva pure il cognato nonché paricorso Giovanni Di Lorenzo (entrambi sposarono due sorelle).
I resti mortali riposano nel cimitero di Frosinone.
Fonte: Il Messaggero; si ringrazia l’Ufficio Storico della Polizia di Stato per l’ausilio prestato nelle ricerche.