Guadagnoli Alberto ✞ 10/03/1944
- Data:10/03/1944
- Età:23
- Data di nascita:16/12/1920
- Provincia di nascita:Rieti
- Luogo di nascita:Rieti
- Causa:Evento Bellico
- Grado:Guardia
- Corpo:Polizia Repubblicana
- Reparto:Questura Repubblicana
- Provincia:Rieti
Venne fucilato il 10 Marzo dai partigiani della Brigata Gramsci nei pressi delle rovine del castello di Leonessa (RI), insieme alla guardia Vincenzo Francescucci e a due militari della Guardia Nazionale Repubblicana, tutti catturati nel corso della battaglia di Poggio Bustone (RI) costata la vita al Questore di Rieti Bruno Pannaria, al vice commissario Gustavo Trotta e alle guardie di pubblica sicurezza Sante Berton, Nicola Dell’Aquila e Umberto Ferretti ed a quattro partigiani.
All’inizio del mese di marzo i partigiani della Brigata Gramsci attaccarono le unità della Repubblica Sociale di stanza nel Reatino. Il 3 Marzo i partigiani attaccarono ed occuparono la caserma della Guardia Nazionale Repubblicana (la struttura militare che aveva assorbito Carabinieri, PAI e Milizia Fascista) di Poggio Bustone e respinsero una controffensiva condotta da 200 Agenti di Polizia, Guardie Nazionali Repubblicane e militari, comandata dal Questore di Rieti Bruno Pannaria, il quale ritornò nella zona il 10 Marzo, guidando una nuova offensiva che costò la vita a tre partigiani ed il ferimento di altri cinque, ma un gruppo di appena 24 partigiani contrattaccò a sua volta nei pressi di Poggio Bustone, uccidendo 10 persone (secondo alcuni studi i Caduti tra le unità della Repubblica Sociale furono 14), tra i quali lo stesso Questore Bruno Pannaria, distruggendo molti automezzi e perdendo nel combattimento quattro uomini.
Gli agenti Francescucci e Guadagnoli, catturati in azione insieme a due militi della GNR, furono fucilati nei pressi del castello di Leonessa. I loro corpi non vennero ritrovati e i due poliziotti furono ufficialmente dichiarati dispersi. Solo nel 2004 tra le rovine del castello di Leonessa vennero rinvenuti dei resti umani, attribuibili ai fucilati del 1944.
Fonte: sito Roma Civica, Albo dei Caduti e Dispersi della R.S.I. Si ringrazia per la cortese collaborazione il dr. Pietro Cappellari; per la fotografia si ringrazia l’archivio “Livio Valentini”.