Martellani Boris ✞ 27/02/1989
- Data:27/02/1989
- Età:42
- Data di nascita:28/02/1946
- Causa:Assassinio
- Provincia:Gorizia
- Reparto:Polizia di Frontiera
- Corpo:Polizia di Stato
- Grado:Sovrintendente Capo
Fu ucciso il 27 Febbraio a Orzano di Corno di Rosazzo (UD) da un agente della propria sezione, sospeso dal servizio e sofferente di problemi psichici.
Il giovane agente era stato sospeso dopo il furto di un mitra Beretta M12 dall’armeria della Polizia di Frontiera di Gorizia (arma poi rinvenuta sulle sponde del torrente Torre, nell’Udinese) ed era ormai da tempo in attesa del provvedimento di destituzione. Il sovrintendente capo Martellani si era preso a cuore il caso del giovane agente, portandogli ogni mese lo stipendio e cercando di convincerlo a cercare un altro lavoro.
La sera del delitto l’agente sospeso cercò di convincere il proprio superiore a intervenire a suo favore nella vicenda del mitra rubato, ma di fronte al suo rifiuto, prese dalla propria autovettura il fucile da caccia che aveva sottratto al padre e sparò contro Martellani, ferendolo mortalmente. Prima di cadere Martellani riuscì a rispondere al fuoco ferendo il suo aggressore alla coscia e al ginocchio. L’assassino caricò il corpo del sovrintendente capo Martellani sulla propria autovettura e lo trasportò in un vicino boschetto, dove lo nascose sotto ad un mucchio di foglie poi ritornò a casa da dove telefonò ai Carabinieri, costituendosi e facendo ritrovare il corpo della sua vittima.
Boris Martellani si era arruolato in Polizia nel 1968 ed aveva trascorso tutta la sua carriera presso la Polizia di Frontiera di Gorizia. Nel 1976 aveva ricevuto dal Ministero degli Interni una onorificenza per la sua opera di soccorso prestata durante il terremoto del Friuli. Particolarmente apprezzato dai suoi collaboratori la sua umanità era anche un appassionato judoka. Alcuni anni prima era arrivato terzo alle Settimane Sportive delle Forze Armate a Bologna.
Boris Martellani era sposato e padre di tre figli.
Fonte: “la Repubblica”: Il Piccolo di Trieste. Per le foto si ringrazia la rivista “Fiamme d’Oro” e il sig. Federico Savino per la preziosa segnalazione.
(Foto gentilmente concessa dal periodico “Fiamme d’Oro”)