Miniagio Giuseppe ✞ 11/06/1914
- Data:11/06/1914
- Età:59
- Corpo:Amministrazione di Pubblica Sicurezza del Regno d'Italia
- Grado:Commissario
- Causa:Ordine pubblico
- Provincia:Ravenna
- Reparto:Regia Questura
Dal 7 giugno 1914 in molte zone d’Italia si verificarono accesi tafferugli, fomentati da gruppi anarchici che osteggiavano le imminenti elezioni amministrative e cercavano di rovesciare la monarchia. Il più cruento episodio si registrò ad Ancona, dove rimasero uccise diverse persone (eccidio di Villa Rossa) e diede origine ad una violenta protesta, estesa anche in altre regioni, con uno sciopero generale che si protrasse per giorni.
La sera di Mercoledì 10 giugno 1914 circa 18000 scioperanti emiliani si radunarono a Ravenna dove, al termine di un comizio, una piccola folla si accalcò minacciosa davanti alla Prefettura. Qui erano già stati schierati i soldati, pronti a sparare. Il Commissario di Pubblica Sicurezza Giuseppe MINIAGIO*, per scongiurare un sanguinoso conflitto, cercò di parlamentare coi dimostranti, ma questi risposero con fischi, mentre alcuni esagitati scaldavano ulteriormente gli animi con slogan sovversivi inneggianti alla caduta del governo e delle autorità. Una donna, che aveva sottratto da uno dei caffè che si affacciavano sulla piazza una bottiglia di seltz, la diede ad un manifestante, tale Tino Della Valle, esortandolo a colpire il Funzionario. Il Commissario MINIAGIO, colpito a tradimento alla testa, si accasciò sanguinante e fu soccorso dai soldati, che si fecero largo tra la folla indietreggiante, sparando alcuni colpi in aria. Durante gli scontri la folla impazzita eresse delle barricate e fu ferito anche un Colonnello dei Carabinieri, mentre il Commissario Miniagio, trasportato in ospedale, vi morì il giorno dopo.
Fu l’unica vittima della “settimana Rossa” in Romagna.
* erroneamente indicato anche con il cognome di MINIAGO.
Fonte: “1914: i “giorni rossi” nelle speranze e nelle illusioni dei rivoltosi” da “Studi Romagnoli”, Faenza, XLIV, 1993, pp. 449-450. Si ringrazia l’Isp. C. Vincenzo MARANGIONE. Si ringrazia l’Ufficio Storico della Polizia di Stato per la cortese collaborazione. Si ringrazia la sig.ra Raffaella Nicoletti, pronipote del Caduto, per la segnalazione del cognome corretto.