Santoro Rocco ✞ 08/01/1980
- Data:08/01/1980
- Età:31
- Data di nascita:25/07/1948
- Provincia di nascita:Salerno
- Luogo di nascita:Baronissi
- Reparto:Commissariato
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1944-1981)
- Provincia:Milano
- Causa:Terrorismo ed eversione
- Grado:Vice Brigadiere
Venne assassinato insieme ai colleghi Antonio Cestari e Michele Tatulli l’8 Gennaio in Via Schievano a Milano, in un agguato delle Brigate Rosse.
Il vicebrigadiere Santoro, l’appuntato Cestari e la guardia Tatulli, appartenenti al Commissariato di Polizia di Porta Ticinese erano impegnati nel servizio di vigilanza alle scuole della zona. Quando, dopo avere sorvegliato l’inizio delle lezioni in uno degli istituti, da Viale Cassala svoltarono in Via Schievano verso il quartiere della Barona, sotto ad un ponte ferroviario un’automobile tagliò loro la strada, mentre dalla massicciata ferroviaria scesero alcuni terroristi che erano rimasti in agguato. Presi nel fuoco incrociato gli agenti non ebbero scampo, venendo massacrati. I loro assassini vennero arrestati nei mesi e negli anni successivi. Quasi tutti, ormai, hanno beneficiato di sconti di pena e non sono più in carcere.
Tra il 1971 ed il 2003 l’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse si rese responsabile della morte di 89 persone, per la maggior parte membri delle Forze dell’Ordine.
Alla memoria dei tre caduti furono dedicate due lapidi, una posta all’interno del commissariato di P.S. “Ticinese” e una eretta sul luogo dell’eccidio.
Fonte: “Milano: una città, una questura”, AA.VV.; “La notte della Repubblica” di S. Zavoli; Corriere della Sera; Memorie Storiche – Albo d’Oro dei Caduti della Polizia di Stato.
Non potrò mai giustificare,ne capire,nè perdonare quei feroci assassini che hanno sparso sangue innocente nel loro delirio omicida, di servitori dello stato che facevano solo il loro dovere,e vederli oggi liberi e addirittura intervenire in dibattiti televisivi e scolastici a giustificare quei folli gesti come lotta per il cambiamento sociale,m fà veramente male.Onore a quei ragazzi che hanno pagato con la vita il giuramento fatto alla nazione.