Sartorio Angelo ✞ 18/09/1866
- Data:18/09/1866
- Provincia di nascita:Milano
- Luogo di nascita:Milano
- Reparto:Compagnia Guardie di P.S.
- Corpo:Corpo delle Guardie di P.S. (1852-1890)
- Grado:Guardia Scelta
- Causa:Ordine pubblico
- Provincia:Palermo
- Reparto:Ufficio di P.S.
Fu ucciso dagli insorti a Misilmeri (PA), nel corso della Rivolta del 16-22 Settembre 1866 (la cosiddetta “Rivolta del Sette e Mezzo”, così chiamata per la durata dell’insurrezione).
La guardia Angelo Sartorio, in servizio presso l’Ufficio di P.S. di Misilmeri, sfuggito alla cattura da parte dei ribelli al momento dello scoppio della rivolta, venne sorpreso il 17 settembre mentre cercava scampo nella caserma dei Carabinieri della cittadina, ignorando che questa era già stata conquistata dai rivoltosi e che i militari erano stati massacrati. Dopo essere stato rinchiuso nella chiesa della cittadina, il giorno successivo venne linciato ed ucciso dai rivoltosi nella via principale di Misilmeri.
La guardia Sartorio era inviso ad alcuni abitanti del paese, poichè aveva impedito ai porcari di fare attraversare il centro abitato dai loro animali.
La sollevazione costò la vita a 200 appartenenti alle Forze Armate e di Polizia (tra i quali 25 guardie e funzionari di PS) ed a un numero imprecisato, ma certo molto elevato di civili, molti dei quali uccisi durante la durissima repressione della rivolta da parte dei militari.
Fonte: “Il sollevamento della plebe di Palermo e del circondario del settembre 1866” di Vincenzo Maggiorani, Palermo 1866; “Sette giorni di insurrezione a Palermo” di Giacomo Pagano, Palermo 1867; quotidiani “la Perseveranza” e “Lombardia”
Buon giorno.
In un’altra scheda risulta che fu ucciso da alcuni allevatori di maiali, ai quali era inviso poiché per motivi di igiene pubblica, aveva vietato loro il transito per le vie del paese con i loro animali.
Probabilmente approfittarono della confusione della rivolta per compiere la loro vendetta.
Con cordialità.
Maurizio Bedin, Sabaudia (Latina).
Verissimo. E questo viene riportato anche nel proclama del generale Raffaele Cadorna, successivo alla repressione della Rivolta del Sette e Mezzo che cita anche il fatto, probabilmente non autentico ma non impossibile, che la guardia Sertorio venne ucciso a morsi dalle donne del paese.
Grazie per la segnalazione.
Eseguiremo al più presto l’integrazione della scheda con il particolare segnalatoci, probabilmente perduto durante una delle integrazioni precedenti.