Viglietti Stefano ✞ 24/05/1945
- Data:24/05/1945
- Età:37
- Data di nascita:26/12/1907
- Provincia di nascita:Savona
- Luogo di nascita:Savona
- Causa:Evento Bellico
- Grado:Guardia Ausiliaria
- Corpo:Polizia del Popolo (Guardie di P.S.)
- Reparto:Regia Questura
- Provincia:Savona
Fu dichiarato defunto il 24 maggio 1945 con sentenza del Tribunale di Savona del 21/02/1957.
La guardia ausiliaria Viglietti, già combattente nella Resistenza, nell’immediato dopoguerra entrò a far parte del Corpo Ausiliario di Polizia del C.V.L., una delle prime forze di polizia che gestirono la pubblica sicurezza nelle concitate fasi della Liberazione.
Si oppose alla strage dei repubblichini di Cadibona* e questo fatto lo pose in urto con gli stessi partigiani operanti nella zona. Il 24 maggio, come poliziotto fu inviato in una missione di servizio che con tutta evidenza si rivelò una trappola: da quel giorno scomparve, assassinato probabilmente dai suoi stessi compagni.
Per depistare le indagini, il giovane fu anche accusato di collaborazionismo con il nemico, ma da queste accuse venne assolto dalla stessa C.A.S. di Savona in contumacia il 9 giugno 1945.
Dichiarato patriota con dichiarazione n° 8897 matricola n° 8677 a decorrere dal 1° dicembre 1944.
Fonte: si ringrazia il dott. Antonio Martino (“Situazione politica ed economica della provincia di Savone nelle carte della questura 1945-1949”) per le ricerche effettuate e la cortese segnalazione.
* La strage di Cadibona
Avvenne nel tardo pomeriggio del 13 maggio 1945. Quel giorno numerose colonne di ex appartenenti alla RSI stavano cercando di guadagnare zone più sicure sottraendosi così alle rappresaglie partigiane. Una di queste colonne, composta da una cinquantina di persone, venne intercettata dai partigiani al km 141 della provinciale 29, in corrispondenza di una curva all’interno di un bosco e da qui trasferita alle carceri di Alessandria. Da Savona partì un manipolo di agenti della polizia partigiana della questura, apparentemente con il compito di procedere alla traduzione dei prigionieri nel capoluogo ligure. Durante il viaggio, alle porte si Savona, 39 prigionieri di età compresa tra i 17 e i 67 anni vennero malmenate e passate sommariamente per le armi. Pare che alla strage abbiano preso parte anche altri partigiani comunisti della provincia di Savona che si erano aggregati alle forze di polizia in vista di quella che fu a tutti gli effetti una mattanza preordinata. Ancora oggi sui nomi dei responsabili di questo eccidio aleggia il mistero. Sul luogo della strage è stata posta una piccola statua della Madonna in ricordo delle vittime.