Violi Domenico ✞ 06/05/1898
- Data:06/05/1898
- Corpo:Corpo delle Guardie di Città
- Grado:Guardia di Pubblica Sicurezza
- Provincia:Milano
- Causa:Ordine pubblico
- Reparto:Regia Questura
Morì il 6 Maggio , ucciso da un colpo d’arma da fuoco esploso forse da un militare dell’esercito o da un altro poliziotto, durante la repressione di una manifestazione di protesta in Via Napo Torriani a Milano.
Nei primi giorni del maggio 1898 iniziarono a Milano una serie di manifestazioni di protesta dirette a ottenere migliori condizioni di vita per le classi non abbienti. Nella tarda mattinata del 6 Maggio gli agenti di Polizia bloccarono ,dinanzi agli ingressi degli stabilimenti Pirelli di Ponte Seveso, alle porte di Milano, un operaio mentre distribuiva volantini di protesta. Altri operai lanciarono dei sassi contro gli agenti intervenuti i quali riuscirono a bloccare uno degli assalitori.
Poco dopo colui che aveva distribuito i manifestini veniva rilasciato mentre l’operaio che aveva scagliato i sassi venne trattenuto nel commissariato di Via Napo Torriani n°24. La notizia di questi scontri, per il momento ancora modesti, provocò una manifestazione di protesta che venne per il momento sedata dal leader socialista Filippo Turati che esortò gli operai alla calma e alla responsabilità. Ugualmente però poco dopo un corteo di circa un migliaio di persone si presentò dinanzi al Commissariato per chiedere la liberazione dell’arrestato, stringendo d’assedio l’ufficio di Polizia e minacciando di assaltarlo. Le autorità ordinarono all’assembramento di sciogliersi, ma i manifestanti rifiutarono. Secondo il rapporto della Questura “…ritenendo vano ogni altro tentativo per dissuadere da quel triste proposito quell’accozzaglia di facinorosi la truppa e gli agenti fece fuoco” . La scarica di fucile ferì cinque dimostranti ( due dei quali mortalmente) e (anche se le Autorità lo negarono ritenendo responsabili i manifestanti) uccise la guardia di città Domenico Violi, il quale si trovava in abiti borghesi a sorvegliare la manifestazione, dalla parte opposta dello schieramento
Gli incidenti di Via Napo Torriani dilagarono rapidamente in tutta Milano trasformandosi in una insurrezione e provocando la proclamazione dello stato d’assedio e l’assunzione dei poteri straordinari in città da parte del generale Fiorenzo Bava Beccaris, il quale represse la rivolta con estrema durezza. Vi furono almeno ottanta vittime, tra i quali un soldato dell’Esercito, e oltre 450 feriti.
Fonte: “la Perseveranza” e Corriere della Sera
“ Milano Ventesimo Secolo” di Indro Montanelli e Mario Cervi, Rizzoli Editore 1990