Vismara Ernesto ✞ 28/04/1945
- Data:28/04/1945
- Età:33
- Data di nascita:14/09/1911
- Provincia di nascita:Milano
- Luogo di nascita:Seregno
- Provincia:Como
- Causa:Evento Bellico
- Grado:Guardia Scelta
- Corpo:Polizia Repubblicana
- Reparto:Questura Repubblicana
Venne sommariamente passato per le armi dai partigiani a Mariano Comense nelle fasi immediatamente successive alla Liberazione. Nella medesima circostanza venne ucciso anche il maresciallo Mario Nube.
Il 26 aprile il militare si era consegnato spontaneamente al comando partigiano della Divisione Puecher a Seregno, rilasciando spontanee dichiarazioni in ordine al recupero delle armi del distaccamento di polizia di Inverigo ove prestava servizio. Trattenuto a disposizione del comando partigiano, la sera del 28 aprile il militare venne prelevato assieme ad altri 5 prigionieri da altri partigiani del CLN di Mariano Comense giunti in loco che li caricarono su un camion e li trasportarono presso una cava di ghiaia in località Paina. Inutilmente il prevosto, fatto colà pervenire per la somministrazione dei sacramenti, cercò di intercedere accampando la moralità dei prigionieri; riuscì a ottenere una dilazione di un quarto d’ora per poter avvisare il sindaco di Mariano Comense di quanto stava succedendo, ma quando il prelato ritornò sul posto l’esecuzione sommaria aveva già avuto corso.
La guardia Vismara lasciò quattro figli e la moglie, incinta del quinto.
Fonte: archivio storico “Livio Valentini” in www.laltraverita.it; N. Bergna, “Sconosciuti”, pag. 174 e seguenti.
Se non ricordo male, così come anche riportato su altre schede, il comando supremo alleato aveva diramato ai vari comitati partigiani, una direttiva con la quale si vietavano tassativamente le esecuzioni sommarie degli appartenenti, sia militari, poliziotti e civili, alla ex – Repubblica Sociale Italiana, in quanto prigionieri di guerra a tutti gli effetti, da trattarsi secondo le convenzioni internazionali.
In alcune schede si legge che fu lo stesso CLN a lasciare mano libera agli appartenenti, ordinando addirittura l’esecuzione non solo di chi si era consegnato spontaneamente, ma addirittura anche dei prigionieri feriti, in dispregio di qualsiasi convenzione internazionale, prima ancora che del senso dell’onore.
Mi chiedo come andarono realmente le cose e se davvero gli anglo americani fecero di tutto per far rispettare le regole oppure lasciarono tacitamente mano libera ai partigiani (solo un anno prima si erano verificati i tragici fatti in Ciociaria, con le violenze sulla popolazione civile perpetrate dalle truppe marocchine), per ringraziarli dell’aiuto fornito nello sconfiggere i nazifascisti!
E’ difficile tracciare uno spartiacque in quel periodo estremamente convulso. La bibliografia storica consultata ci tramanda un CLN (e un CLNAI) molto attenti nel cercare di far rispettare le direttive in materia di trattamento dei prigionieri di guerra: in alcune realtà funzionò, in altre no. Le testimonianze di chi visse quel periodo ci hanno fatto capire che molto dipendeva da quale fazione politica partigiana comandava la singola area: se di natura filo-democristiana o liberale, in linea di massima i prigionieri vennero trattati secondo disposizioni. Se invece di natura comunista, le cose andarono diversamente.
Sono la nipote, ho sentito fin da bambina pareri diversi per come siano andati realmente le cose in quel periodo bellico .
Dove tutti, erano contro tutti,le brave persone erano solo da un schieramento?non credo proprio a distanza di anni e senza l’indottrinamento che hanno voluto farci entrare in testa già dai libri di scuola primaria ,obbiettivamente posso dire perché non di parte ,che solo a chi possedeva un po’di ricchezza dovuta anche dalla famiglia d’origine ha pagato il prezzo con la vita.
Giusto quanto è bastato, per espatriare i miei nonni di proprietà di famiglia .
E pensare che gli hanno fatto un processo al quanto frettoloso e ambiguo e non per ultimo ,mia nonna ,a noi nipoti ci ha lasciato la lista del plotone d’esecuzione con nomi e cognomi e la loro provenienza e ancora non capisco come fossero quasi tutte donne !!!!!dove ancora oggi ci vivono i nipoti ,i quali naturalmente si sono appropriati di beni confiscati come sciacallaggi vero e puro approfittando che aveva quattro bambini in tenera età e in attesa del quinto che molti non hanno mai saputo (scomodissimo )è nato cieco sordo, e muto dovuto alla spavento di mia nonna.
Ma non erano delle brave persone ?o ,il dio denaro è stato confuso con i propri ideali
È stato ucciso un uomo,un padre ,un fratello un nonno per rappresaglia pura ?
Ma come? i bravi erano gli altri.
Con questo ,voglio dire che quando si toglie la vita ad altri è sempre un grosso errore umano da tutte le due fazioni ma,il patrimonio è stato più importante vero ?
Ognuno pagherà con la propria coscienza.
Daniela
Buongiorno signora.
Come giustamente lei ha tratteggiato, stiamo parlando di un periodo storico schizofrenico in cui controllare chi faceva cosa era pressochè impossibile. Il fatto stesso che dovettero intervenire ben due amnistie per sanare questa situazione la dice lunga su quanto accadde…
Buongiorno a tutti,
sono orgogliosamente la pronipote del mio, qui sopra ricordato, bisnonno Vismara Ernesto Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza.
È doveroso premettere che il mio bisnonno di famiglia originaria facoltosa e molto benestante, anzitutto era un giovane marito e padre di quattro bambini ed il quinto in arrivo. I miei bisnonni pertanto giovani, belli e ricchi erano oggetto di molta gelosia e decisamente troppa invidia per l’agiato tenore di vita ed i possedimenti patrimoniali di famiglia.
Il mio bisnonno è stato barbaramente ucciso a soli 33 anni, nonostante si fosse spontaneamente consegnato insieme a tanti altri in data 26 Aprile 1945 pertanto non era e non sarà MAI giustificabile tale uccisione ai fini bellici e/o politici, bensì per motivi economici e patrimoniali.
Attraverso testimonianze di coloro che hanno realmente vissuto quel periodo e consultando documentazione storica, è chiarissimo ed evidente che l’omicidio del mio bisnonno, è stato ben pianificato dagli esecutori affinché potessero appropriarsi illegittimamente di beni e ricchezze di famiglia come descritto da mia Mamma in precedenza. Noi discendenti, conosciamo molto bene i fatti di quel periodo ed i soggetti (donne comprese) perfino giunti da Milano, che hanno partecipato al plotone di esecuzione. L’altra verità, è che una volta ucciso il mio bisnonno, gli sciacalli travestiti da famosi “liberatori della patria” non hanno esitato a depredare e saccheggiare i nostri beni di famiglia, lasciando letteralmente la mia bisnonna vedova ed incinta, i quattro bambini orfani, sotto un ponte, abbandonata da tutti e priva di ogni sostentamento!! Difatti è decisamente singolare e bizzarro che i meno abbienti e gli indigenti pur essendo della medesima fazione politica, abbiano avuto salva la vita……………..!
È indelebile ed indimenticabile la ferocia, la spietatezza, la cattiveria e la crudeltà efferata che ha subito la mia famiglia da parte degli sciacalli travestiti da “liberatori della patria” !!!
La storia nei secoli è stata da sempre scritta e tramandata dai vincitori, mai dai vinti pertanto sarà sempre mia cura ed attenzione raccontare l’altra verità ricordando e difendendo la mia famiglia, i miei cari, dando loro voce ed il rispetto che meritano.
Buona sera.
Purtroppo cara Erika, questo è uno dei tanti esempi di come certi vili mascalzoni che nulla avevano a che fare con la resistenza, si sono camuffati da partigiani per poter commettere ogni sorta di violenze e ruberie e magari l’hanno poi fatta franca grazie alle amnistie volute in nome della riconciliazione nazionale!
Con cordialità.
Maurizio Bedin, Sabaudia (Latina).
Mi chiamo Marcella, e questo Uomo buono e generoso e magnifico era il mio caro nonno, non ho avuto la fortuna di conoscerlo perché qualcuno ha deciso della sua Vita!
Ancor di più a pensato di distruggere tutta quanta la famiglia, derubando e arricchendosi dei suoi beni!
Questo è lo schifo che un essere Umano fa!
Se DIO esiste, le persone che hanno fatto tutto questo pachino!